Vancouver è una città incredibile. In meno di mezz’ora dal centro storico (anche coi mezzi pubblici) si può arrivare sulle piste da sci o a surfare nell’oceano. È forse la sua eterogeneità naturalistica a renderla particolarmente attenta all’ambiente, tanto che Lonely Planet l’ha recentemente nominata città più sostenibile del mondo.

«A Vancouver sono stati piantati oltre 122.000 alberi dal 2010 (con l’obiettivo di raggiungerne 150.000); le emissioni della città sono tra le più basse del Nord America e il centro urbano punta a ridurre completamente i rifiuti entro il 2040, un movimento che si riflette in negozi di alimentari e caffè sostenibili come Nada e Kind Cafe», scrive Lonely Planet. Del resto con il Greenest City 2020 Action Plan, la città della British Columbia si è prefissata un obiettivo molto ambizioso: diventare la metropoli più ecosostenibile del mondo, attraverso una serie di obiettivi concreti che includono molteplici fattori della vita cittadina: dai mezzi di trasporto, all’approvvigionamento alimentare a chilometro zero, fino alla gestione dei rifiuti e i regolamenti edilizi che convergono verso la bioedilizia.

La capitale mondiale dei community garden

In città iniziative ecologiche come le feste di pulizia del quartiere e gli orti comunitari sono la normalità e vi partecipano tutti i cittadini. C’è una precisa strategia amministrativa concreta che ha fatto di Vancouver la capitale mondiale di orti urbani e fattorie in città. Si tratta di avvicinare le persone al cibo sano, preservare il verde urbano, ridurre i costi della catena alimentare e aumentare le opportunità di risparmio. A Vancouver tutti gli abitanti possono far parte di un community garden. Dedicare cioè del tempo per coltivare, con vicini di casa, di strada e di quartiere, ortaggi e alberi da frutta e dividerne i frutti. L’amministrazione comunale organizza persino dei corsi gratuiti per imparare a farlo.

Le piste ciclabili attraversano Vancouver per circa 350 chilometri, ma c’è anche l’efficiente rete di mezzi pubblici composta da Skytrain, rotaie soprelevate, autobus e un servizio di traghetto che collega il centro al North e a Vancouver Island. Il rispetto per l’ambiente è dimostrato anche dall’uso di auto elettriche, soprattutto in car-sharing. Infine – come sottolinea Lonely Planet – la città canadese è dotata di un’incredibile greenway di 28 km sul mare. «Il percorso sul lungomare ininterrotto più lungo del mondo, che collega molti degli spazi pubblici di Vancouver, incluso lo Stanley Park Seawall», sottolinea l’editore che l’ha premiata.

Vancouver: zero waste entro il 2040

Ma ci sono altri due “capitoli” che rendono Vancouver una città decisamente sostenibile: l’energia e i rifiuti. Oltre il 90 per cento dell’energia cittadina viene reperita da fonti rinnovabili. Le leggi comunali sull’edilizia, inoltre, sono ferree e attente all’ambiente: i nuovi palazzi “carbon neutral” hanno ridotto la produzione dei gas serra del 43 percento rispetto a dieci anni fa, mentre lo skyline degli esili grattacieli dalle superfici riflettenti è ispirato agli abeti Douglas, tipici della regione, la British Columbia, alti fino a cento metri. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti la città si è prefissata di arrivare a “zero waste” entro il 2040.

Giulia Cimpanelli

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