La nuova edizione dello Smart City Expo World Congress non ha deluso le aspettative. A Barcellona si sono riuniti oltre 800 espositori (dalle Big Tech fino alle startup) per far toccare con mano le tecnologie che in alcuni casi stanno già migliorando la vita nelle città. Si va dalla mobilità dolce ed elettrica all’Internet of Things, dai Big Data ai digital twins per testare soluzioni prima di metterle in campo. Più di 700 le città e le regioni rappresentate nei padiglioni e oltre 400 gli speaker internazionali coinvolti per un appuntamento che, come ha spiegato l’organizzazione guidata dal direttore Ugo Valenti, è il più grande di sempre nella storia dello Smart City Expo World Congress.
Nel roadshow 2022 di City Vision non poteva mancare la tappa a Barcellona. Il team guidato dal direttore editoriale Domenico Lanzilotta sta raccogliendo gli spunti e le idee per costruire il programma 2023, ancora più ricco e interattivo con i vari soggetti dell’innovazione. Cities inspired by people è il claim dell’ultima edizione dello Smart City Expo World Congress, che si esprime al meglio camminando in mezzo agli stand, dove sono proprio le persone e i talenti a mostrare ad amministratori, giornalisti e curiosi come sta avanzando la propria tecnologia.
Tanto si è visto in merito alla micromobilità e alla mobilità ciclistica, con soluzioni sempre elettriche e su misura per ciascun target. Alcune startup sperimentano i parcheggi intelligenti (per prevenire i furti e incentivare gli spostamenti in sella), altre hanno un occhio di riguardo per il delivery e dunque sperimentano casse tech adatte trasporto di cibo da tenere al fresco o al caldo a seconda delle esigenze. A Barcellona è chiaro che il futuro dei trasporti dovrà fare a meno dell’auto intesa come mezzo di trasporto che ha monopolizzato per decenni lo spazio nelle città. Interessanti anche i veicoli a guida autonoma, come i minibus, sui quali manca però ancora un framework normativo chiaro a livello europeo.
Ma c’è anche spazio per gli atenei, che qui mettono in mostra le proprie ricerche applicate a modelli di business. Dagli Stati Uniti fino alla Catalogna abbiamo apprezzato questo protagonismo delle università che vogliono uscire dai laboratori per avere un impatto maggiore sulla società. E poi l’Italia, presente come non mai a Barcellona. Lo stand di ITA si è arricchito rispetto all’edizione 2021: oltre alle startup – numerose e tutt’altro che early stage – sono presenti città come Milano e Roma, così come i singoli distretti innovativi (come il Piemonte).
A differenza di altre fiere invase dal metaverso e dalle inevitabili suggestioni che produce, lo Smart City Expo World Congress ha messo in mostra quello che reputiamo essere una giusta dose di metaverso. Che sa affascinare, ma al tempo stesso è legata alla realtà e a casi d’uso. Il messaggio è chiaro: se le persone sono al centro, non lo può essere una tecnologia ancora agli esordi e che va prima sviluppata.
A Barcellona abbiamo notato un’organizzazione davvero eccellente – dall’app tutto fare fino alla chiarezza sulle informazioni per i partecipanti – dell’evento guidato da Ugo Valenti, ospite dell’ultima edizione degli Stati Generali delle città intelligenti a Padova lo scorso 25 ottobre (qui sopra il video del suo intervento). Se questo è, come più volte ribadito, il secolo delle città, ebbene lo dovrà essere in un’ottica di collaborazione e inclusione.
Vi diamo appuntamento a domani, mercoledì 16 novembre, per un evento di City Vision in diretta proprio dallo Smart City Expo World Congress di Barcellona. Qui il link per iscriversi.