Anne Hidalgo, la sindaca di Parigi, è al suo secondo mandato ed è riconosciuta a livello europeo come un politico che incentiva la mobilità attiva e disincentiva gli spostamenti in auto. Beppe Sala, primo cittadino a Milano, ne ha preso come modello l’idea della città a 15 minuti per traghettare il capoluogo lombardo verso l’appuntamento delle Olimpiadi nel 2026. La capitale francese, infatti, sta investendo sul tessuto urbano per fare in modo che i cittadini abbiamo la maggior parte dei servizi di cui hanno bisogno (scuole, parchi, negozi, etc.) al massimo a un quarto d’ora di distanza da casa. Per tradurre questo in realtà occorre investire sul trasporto pubblico locale, costruire ciclabili e, nella visione parigina, introdurre perfino limiti di velocità a tappeto per le auto (a Parigi non si può circolare oltre i 30 km/h su buona parte delle strade urbane). Ma non è tutto: come si legge su CityLab, tra pochi anni in città potrebbe essere aperta la prima funivia urbana e i lavori dovrebbero cominciare già nelle prossime settimane.
Il progetto della funivia urbana di Parigi – si chiamerà Cable A – costerà quasi 150 milioni di euro e sarà l’azienda Doppelmayr a occuparsi della costruzione. Le prime corse aeree dovrebbe partire dal 2025 e coprire i quasi cinque chilometri che separano Pointe du Lac da Bois Matar (siamo nella zona sud est della capitale francese). Non si tratta del primo caso in cui una soluzione simile viene proposta per le città: altri esempi nel mondo testimoniano che le amministrazioni studiano anche questi mezzi di trasporto per ridurre il traffico motorizzato. Una volta ultimata la funivia di Parigi avrà cinque stazioni, in prossimità della metropolitana e delle fermate del bus. L’obiettivo, ancora una volta, è favorire l’intermodalità con altri mezzi di trasporto (che siano quelli pubblici o la bicicletta).
Per andare da un capolinea all’altro la funivia Cable A impiegherà 17 minuti e ogni cabina potrà contenere fino a dieci passeggeri. Le proteste per la realizzazione di una simile infrastruttura sono arrivate soprattutto dai residenti che abitano nelle zone più vicine al passaggio della funivia e che, come riporta la stampa, lamentano una potenziale invasione della propria privacy dal momento che da ogni cabina si potrebbe vedere fin dentro le case altrui. A porre rimedio a questo ci sarà una soluzione tecnologica già sperimentata altrove: i vetri dovrebbero oscurarsi automaticamente nel momento in cui la cabina passerà vicino alle abitazioni.