280 pilastri di cemento piantati nel fiume Hudson, che vanno a formare il primo “parco galleggiante” di New York, nel quartiere di Meatpacking district. Si chiama Little Island, ed è stato presentato come simbolo di rinascita della città dopo la pandemia.
L’oasi galleggiante presenta 35 specie di alberi e 350 specie di fiori, tutti rigorosamente autoctoni, disposti a terrazzamenti e scelti appositamente per prosperare nel clima della Grande Mela. È stato costruito nel Pier 54, il molo dove nel 1921 sbarcarono i sopravvissuti del Titanic, distrutto nel 2012 dall’uragano Sandy.
Oltre alla componente naturalistica, Little Island sarà un luogo di arte, svago e intrattenimento. Al suo interno ospita tre spazi per spettacoli: un anfiteatro da 687 posti, un palco più piccolo chiamato “The Glade” e la piazza centrale, uno spazio flessibile con una capacità di 3.500 posti.

Costato circa 260 milioni di dollari e dieci anni di lavori, il parco è stato progettato dal londinese Heatherwick Studio, supportato sulla parte ingegneristica da ARUP e per la parte naturalistica dallo studio di architettura newyorkese MNLA.
Il parco, interamente finanziato dal tycoon dei media Barry Diller e dalla stilista Diane von Furstenberg, non ha avuto vita facile. Inizialmente si erano sollevati dubbi sul ruolo dei grandi industriali nella definizione degli spazi cittadini, poi preoccupazioni per l’habitat di un’anguilla che vive in quella parte del fiume. Situazione sbloccata dal governatore Andrew Cuomo, che ha risolto la situazione ponendo clausole a tutela della fauna fluviale e stanziando ulteriori fondi.
Giacomo Porra