Uno dei nodi da sciogliere, soprattutto in Italia, per incentivare la diffusione delle auto elettriche riguarda le colonnine di ricarica. Al momento non sono ancora ben distribuite, nonostante l’impegno di comuni e aziende nel mappare l’intero territorio. Grazie però a tecnologie alternative si possono ipotizzare diversi canali per alimentare la flotta. Sull’autostrada A35 Brebemi, nello specifico a Chiari (provincia di Brescia), è stato da poco inaugurato un tracciato da 1 km dotato del Dynamic Wireless Power Transfer, sistema in grado di ricaricare le ecar (così come i mezzi pesanti) senza alcuna sosta: i veicoli in grado di dialogare in modalità wireless con l’asfalto devono semplicemente procedere lungo la strada e lasciare che l’induzione faccia il resto. Tutto è partito nel 2020, da un Memorandum of Understanding siglato tra la società Brebemi ed Electreon, azienda israeliana. Come si legge sulla stampa di settore, il costo dell’intero progetto supererebbe di poco gli 80 milioni di euro. «Questo è il nostro primo progetto con una società di strade a pedaggio e costituisce un nuovo mercato per noi – ha spiegato Oren Ezer, CEO di Electreon – L’accordo con Brebemi aiuterà ElectReon a entrare nel mercato italiano, con importanti partnership, insieme ad altri mercati leader».
Come si vede nel video che pubblichiamo qui sopra, con la tecnologia del Dynamic Wireless Power Transfer l’intervento da attuare riguarda proprio lo strato di asfalto su cui corrono i veicoli, che va dotato di spire da annegare sotto la carreggiata. L’Italia diventa così un laboratorio di livello internazionale, per una soluzione che richiede sì investimenti, ma anche la crescita di un mercato. Al momento sappiamo che le auto elettriche in Italia sono ancora una minoranza: nel 2021, secondo i dati pubblicati da Motus-E, le immatricolazioni sono state “136.7541 , con un aumento del +128% rispetto all’anno 2020 ed un market share del 9,35% (+5% rispetto al market share del 2020)”. L’Italia è al momento il quarto paese europeo per diffusione di ecar.
“Tuttavia – si legge sempre nel report di Motus-E – se si guarda al rapporto tra numero di infrastrutture di ricarica e numero di veicoli elettrici, si nota subito che l’Italia è sopra la media europea ed è seconda soltanto ai Paesi Bassi, a dimostrazione del fatto che si sta perseguendo l’obiettivo, a lungo termine, di raggiungere una capillarità del servizio di ricarica”. Si registra comunque un forte ritardo nella diffusione dei punti di ricarica: “Oggi si contano soltanto 1,2 punti di ricarica veloce o ultraveloce ogni 100 km di rete autostradale”. Motivo per cui la sinergia con altre soluzioni potrebbe rendere il mercato ancora più ricco di offerte e soluzioni per i consumatori.
A City Vision ci occupiamo ovviamente anche di mobilità. Nell’appuntamento in calendario il 25 ottobre a Padova – agli Stati generali delle città intelligenti – uno dei focus sarà proprio quello dei trasporti. Di recente l’Europa ha preso una posizione chiara sul futuro delle auto diesel e benzina. I piani per la decarbonizzazione impongono tempi stretti e, tra sfide, difficoltà e opportunità, è opinione comune che gli spostamenti vadano ripensati. In parte è stato importante il contributo dello smart working, che può aver ridotto una quota giornaliera di viaggi. Ma non basta. Sono possibili città senz’auto?