Alveari di droni, magazzini automatici sottoterra, sott’acqua e in cielo, sostenuti da dirigibili che volano senza sosta sopra le città. Sembra fantascienza, ma sono i brevetti che Amazon ha recentemente presentato, nuove idee per soppiantare il “classico” trasporto via ruote nella città del futuro. E per la consegna con i droni (già annunciata nel 2013, creduta una trovata pubblicitaria) il colosso dell’e-commerce ha appena ottenuto il via libera dalla Federal aviation administration per iniziare i test.
A raccontare i segreti della logistica del futuro – in una recente intervista rilasciata alla rivista Economy – è Sean Culey, futurologo inglese incaricato da P3, la società multinazionale ultra-specializzata in strutture di distribuzione di proprietà di Gic, il Fondo sovrano d’investimento di Singapore. Tra i suoi clienti, ovviamente, Amazon.
Da centri commerciali a centri di distribuzione
Le grandi catene di retailer (in particolare negli Stati Uniti) stavano già lentamente scomparendo, come Sears, Macys e JCPenney: la pandemia da Covid-19 ha accelerato la spirale discendente, espandendo il fenomeno a tutto il mondo – spiega il futurologo -. Con il virus in circolazione e i continui consigli da parte dell’OMS di evitare i luoghi affollati, probabilmente i centri commerciali non sono più un luogo adatto in cui trascorrere i pomeriggi. Il commercio online, al contrario, con il Coronavirus è aumentato a dismisura: durante il lockdown Amazon ha visto un’improvvisa impennata delle vendite, tanto che ha dovuto assumere 175 mila nuovi dipendenti. E con l’aumento di questi volumi, aumenta lo spazio necessario a stoccare le merci. Per questo molte aziende, anziché acquisire terreno per costruire mega-centri logistici, hanno deciso di sfruttare i centri commerciali e supermercati abbandonati. Grandi, vicini ai centri città e comodi alle autostrade. Come Amazon, che ha già riqualificato il Rolling Acres Mall di Akron (65mila mq), il Randall Park Mall e diversi negozi della fallita catena Toys ‘R’ Us.

La corsa dei pacchi si sposta sottoterra
Per la Cina, al contrario, «logistica del futuro» significa costruire: JD.com, principale concorrente asiatico di Amazon, negli ultimi tempi ha costruito ventuno immensi centri di distribuzione automatizzati, che sta unendo a una rete di distribuzione sotterranea, in grado di spostare le merci dai depositi ai centri di distribuzione più piccoli, più vicini alle città. E non solo in Cina: anche in Europa alcuni paesi e aziende stanno pensando di fare altrettanto, rispolverando le vecchie reti di condotti pneumatici di Londra, Vienna, Berlino, Praga e Parigi, utilizzate dalla metà dell’800 per il trasporto di documenti urgenti. E la rete di posta pneumatica esiste anche a Roma, costruita in epoca fascista, con le capsule sospinte attraverso i condotti per mezzo di aria compressa che raggiungevano i 35 km orari.
