La transizione ecologica impone continue sfide agli Stati, alle imprese e ai cittadini. Tra i migliori suggerimenti che riceviamo vale sempre quello di ridurre gli sprechi domestici a tutti i livelli, dal cibo fino all’elettricità. Ma come può una città risparmiare facendosi aiutare attivamente dai residenti grazie al digitale? In Germania si è appena conclusa la prima fase di un progetto pilota in collaborazione con Microsoft a Bad Hersfeld, piccolo comune da 30mila abitanti, per consentire alle persone di dosare tramite app l’intensità dell’illuminazione pubblica. Parliamo di lampioni con luci LED che interagiscono con gli smartphone delle persone le quali possono aumentare la luminosità, magari di notte, ma soprattutto diminuirla. I risultati sono stati finora incoraggianti: un taglio dei consumi del 90%. Mentre l’Europa discute sul nodo del gas e sulla maggiore autonomia energetica dalle fonti fossili di Mosca, è interessante notare l’impegno dei comuni che provano a studiare soluzioni, fossero anche piccole, per ispirare buone pratiche.

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Andiamo dunque a vedere come funziona questo progetto pilota a Bad Hersfeld. «Ci siamo resi conto che dovevamo considerare ogni singolo lampione come un’entità individuale gestita e ottimizzata – ha detto il sindaco Thomas Fehling – e questo significa che ogni apparecchio deve essere gestito individualmente». Ovviamente la gestione individuale di un’infrastruttura così importante come l’illuminazione pubblica non va intesa come l’anarchia a portata di smartphone. Anzitutto sono stati davvero pochi i beta tester selezionati per testare i primi 154 lampioni a LED. In prospettiva l’amministrazione punta a estendere la tecnologia su altri 2mila. Il sistema non tollera i “dispetti” e soprattutto non viola i limiti imposti per legge.

Grazie alla tecnologia e al machine learning, è la visione del sindaco di Bad Hersfeld, è ipotizzabile che tra dieci anni ciascun cittadino possa avere un proprio profilo di luminosità, rispettato dai lampioni che al suo passaggio diminuiranno ad esempio di intensità. Siamo ovviamente di fronte a una situazione in cui la tecnologia fornisce l’assist anzitutto per spingere le persone a riflettere sui propri consumi energetici. Il progetto in questione è costato 800mila euro, di cui 220mila forniti dal Comune. Microsoft ha partecipato fornendo la tecnologia. C’è sempre e comunque il tema dei dati dei cittadini – come la localizzazione – che deve essere affrontato in un’ottica di massima tutela della privacy (ce ne siamo occupati a City Vision Talk Dati a Milano). D’altra parte c’è un evidente aiuto che la tecnologia può dare, consentendo un domani a tutti noi di stabilire il nostro profilo di luminosità per aiutare il comune a risparmiare.

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