Startup, grandi imprese, centri di ricerca e università. Sono i quattro elementi principali che andranno a comporre le Case delle Tecnologie Emergenti, un progetto del Ministero dello Sviluppo Economico: dei veri e propri hub dell’innovazione, che lavoreranno su temi come Blockchain, IoT e intelligenza artificiale, tutto collegato allo sviluppo delle reti di nuova generazione 5G. Nella graduatoria delle città vincitrici del bando per ospitare la Casa, le cinque vincitrici sono Torino, Roma, Bari, Prato e l’Aquila.
A Matera lavori avviati, ma qualcuno protesta
A metà 2020 è stato dato il via libera alla costruzione della prima Casa delle Tecnologie Emergenti a Matera, in via Ettore Maiorana, a due passi da piazza degli Olmi. Seimila metri quadri di innovazione nell’ex capitale europea della cultura: tra i suoi obiettivi grande focus sulla trasformazione tecnologica con infrastrutture, sensoristica e AI per creare un “gemello digitale” della città dei Sassi, composta da enormi moli di dati su cittadini e infrastrutture da “dare in pasto” a Intelligenze artificiali e reti neurali. Un’opportunità di sviluppo per la città, per la regione ma anche per tutto il sud Italia. Ma anche un’opportunità per accendere la polemica: ha già fatto la sua apparizione il “comitato Stop 5G Matera”, che solleva alcune preoccupazioni in merito alle “sperimentazioni” che saranno in atto su Matera.

Innovazione da nord a sud. Torino prima della classe
Le future cinque invece, vincitrici dell’ultimo bando sono Torino, Roma, Bari, Prato e l’Aquila. Per queste città il MiSE mette a disposizione complessivamente 25 milioni di euro. Posizioni sparse lungo tutto l’asse nord-sud della penisola, per un’innovazione capillare, che ha gli ambiziosi obiettivi di «aumentare la competitività dei territori e di favorirne il rilancio grazie allo sviluppo delle tecnologie innovative» come ricorda Sottosegretario con delega alle politiche digitali Mirella Liuzzi. Tra le proposte la migliore è stata quella di Torino, ci fa sapere la sindaca della città Chiara Appendino: un polo di eccellenza, finanziato con 7 milioni (più 6 milioni dai privati) che farà della città del toro un’ottima rivale in campo tecnologico nei confronti di Milano. Il CTE di Torino, ribattezzato in “CTE NEXT” conterà oltre 3.000 soggetti tra istituzioni, aziende e singoli cittadini, supporterà verso percorsi di innovazione circa 400 imprese tra PMI, startup e aspiranti imprenditori.
Giacomo Porra